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I buoni pasto potrebbero avere i giorni contanti, stanno arrivando molte proteste in merito al loro utilizzo e al peso economico.

La denuncia

Diverse imprese  della ristorazione e della distribuzione commerciale sono già sul piede di guerra e pronte a salutare i buoni pasto o ticket restaurant che secondo loro, si tratterebbe di una  tassa occulta del 20% . Un danno calcolato per circa 3 milioni di lavoratori pubblici e privati che utilizzano quotidianamente questo strumento per assicurarsi il pasto.

Sono sei le associazioni dei settori interessati che chiedono con forza una riforma radicale del sistema di erogazione dei buoni pasto, lanciando un allarme prima di avviare azioni più drastiche, come il rifiuto dei buoni pasto. Tra le associazioni protestanti e Conad, Coop Italia e Ancc Coop, Fiepet Confesercenti, Federdistribuzione ,Fida e Lino e Fipe-Confcommercio.

“Tassa occulta del 20%”

I rappresentanti spiegano come le regole al momento si  traducano in una  “una situazione insostenibile”, giustificando: “non si può chiedere a un’azienda di lavorare in perdita con uno sconto del 20%”.

Questo meccanismo, infatti, finisce per scaricare il risparmio della pubblica amministrazione sui pubblici esercizi e sulla distribuzione commerciale. Ad esempio, per ciascun buono da 8 euro il bar, il negozio alimentare o il supermercato ne incassa poco più di 6.

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Diverse le priorità esposte dalle imprese del settore come, la riduzione dei ribassi sul prezzo, richiesti in fase di gara alle società emettitrici dei buoni pasto o la riforma complessiva del sistema, prendendo spunto da altri Paesi.

Questo, per assicurare il rispetto del valore nominale del ticket ed eliminare le gravose commissioni pagate dagli esercizi commerciali presso i quali i buoni pasto vengono utilizzati.

La possibilità di rifiuto dei Ticket

Alla reazione rispondono le associazioni dei consumatori, in particolare Codacons avverte che nel caso in cui i ticket venissero rifiutati presenterà “una valanga di denunce in tutta Italia e avvierà una formale class action a tutela dei lavoratori danneggiati, volta a far ottenere loro il risarcimento dei danni patrimoniali subiti”.

Dello stesso parere anche Assoutenti che sembra prepararsi con “una campagna di boicottaggio contro le catene commerciali spingendo gli italiani a non fare la spesa presso i punti vendita delle società coinvolte nel rifiuto dei ticket” .

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