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In questi giorni si sta parlando di una rottamazione quater e un’altra sanatoria per chi non ha pagato le tasse: le novità

Pare arrivare una nuova sanatoria per la rottamazione quater. La lotta all’evasione è un capitolo piuttosto corposo che tocca inevitabilmente le casse dello Stato. E’ sufficiente pensare che la rottamazione quater, (quella del 2023) , avrebbe già visto entrate pari a 6,8 miliardi di euro.

Proprio per l’impatto, forse sociale, che le sanatorie hanno sui conti pubblici che permettono di rientrare dei crediti, la maggioranza avrebbe quindi l’intenzione di riaprire i termini per aderire alla rottamazione, o almeno per versare le rate scadute fino ad oggi.

L’esecutivo infatti, sembrerebbe favorevole ad una riapertura delle possibilità per i decaduti della rottamazione quater. Questo perché potrebbe garantire nuove e corpose entrate, con l’obiettivo di utilizzare i fondi per diminuire ulteriormente le tasse il prossimo anno.

L’obiettivo di una nuova sanatoria

Se arrivasse una nuova sanatoria, l’obiettivo per il prossimo anno, è quello di ridurre ulteriormente le aliquote e gli scaglioni Irpef, passando da tre a due. Tutto questo in modo da arrivare all’aliquota unica entro la fine della legislatura. Infatti, l’intervento del 2025 vorrebbe diminuire la pressione fiscale per i redditi superiori ai 50.000 euro, ovvero la fascia che quest’anno non ha beneficiato della diminuzione delle tasse.

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Nuova sanatoria per la rottamazione? l’ipotesi al vaglio

Per i decaduti della rottamazione quater potrebbe arrivare un’altra sanatoria. Tra gli emendamenti al decreto Milleproroghe, infatti, ce n’è uno che potrebbe modificare i termini previsti per la rottamazione delle cartelle esattoriali. L’idea sarebbe quella di programmare ulteriori agevolazioni con la riapertura dei termini delle prime due rate scadute il 31 ottobre e il 30 novembre. L’ipotesi al vaglio è quella di inserire tali modifiche tramite un emendamento al decreto Milleproroghe, attualmente in fase di esame presso le commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera. Si ricorda inoltre, che erano state già previste delle proroghe al 18 dicembre 2023 e si prevede ora l’estensione fino alla fine del mese di marzo 2024.

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