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Con l’invasione russa in Ucraina, molti prodotti alimentari hanno segnato un rincaro che molte delle associazioni dei consumatori hanno definito allarmante.

Inflazione e rincari, i dati istat

Guardando ai dati dati Istat, elaborati da Unione Nazionale Consumatori ne è uscita una lista di prodotti che hanno più subito più rincari al supermercato negli ultimi mesi.
In particolare, secondo l’Unione nazionale consumatori, “L’inflazione per alcuni beni è letteralmente decollata con un rialzo mensile dell’1,5%, salendo dal 5,8% di marzo al 6,7%“. Questo rincaro si traduce con un aumento del costo della vita diversa per le famiglie:   

  • Per una coppia con due figli, significa una spesa aggiuntiva annua pari a 502 euro solo per mangiare e bere;
  • Per una coppia con 1 figlio l’aumento per cibo e bevande è pari a 451 euro;
  • 549 euro per una coppia con 3 figli,
  • Infine, di 373 per una famiglia tipo.

Rincari, La classifica degli aumenti nel carrello della spesa secondo le associazioni dei consumatori

In testa alla classifica dei beni più costosi, si posiziona l’olio di oliva con un rincaro del 63,5%, seguita al secondo posto dalla farina con il 17,2% e il burro che sale del 15,7%.

Al quarto posto si vede la pasta in generale, con un + 14,1% , seguono poi tutto quello che riguarda il pollame e i vegetali freschi che rincarano del 12,2%.

In vista dell’estate, anche gelati sono aumentati con un rialzo è del 9,5%, a cui seguono le uova e i succhi di frutta e verdura (+8,9%).

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Non solo, in classifica si trovano ovviamente anche il pane con +8,4, la carne e il latte  conservato (+7,1%).

La differenza nei prezzi, i beni in assoluto più costosi

Altroconsumo ha inoltre analizzato alcuni prodotti che si trovano al supermercato, tra cui olio di semi di girasole, farina 00, pasta, olio extravergine, zucchero, caffè, latte e passata di pomodoro e dei prodotti dell’ortofrutta, confrontando i prezzi dei supermercati e discount a marzo con quelli di febbraio e degli anni scorsi:

Ad esempio, a marzo 2021 la passata di pomodoro costava in media 1,27 euro al chilo, oggi costa 1,30€ al chilo; la differenza è di soli 3 centesimi.

 Un chilo di zucchine costava a marzo dello scorso anno 2,01 euro, mentre oggi costa 2,34 euro: 33 centesimi in più. La stessa situazione vale per la pasta e tutti i prodotti della farina.

Vista l’emergenza, Altroconsumo ha deciso di mandare una richiesta all’Antitrust per chiedere di fare luce sulle speculazioni dei prezzi.

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