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Grazie al salario minimo e ad una legge che lo introduce, per molti lavoratori la busta paga potrebbe cambiare: ecco il report dell’Istat.

Salario minimo e aumento di stipendio

Con una legge che introduce il salario minimo a 9 euro all’ora si avrebbero molteplici conseguenze sul reddito dei lavoratori italiani. Le entrate mensili riguardanti lo stipendio, infatti, andrebbero ad aumentare per ben 3 milioni di lavoratori attivi. E’ un report dell’Istat ad affermare ciò, nel corso di un’audizione presso la Commissione Lavoro. Si tratta di un metodo per attuare, tra le altre cose, anche l’articolo 36 della Costituzione italiana, che sancisce la giusta retribuzione, con tanto di criteri e principi ai quali riferirsi.

Secondo l’Istat, se il salario minimo viene portato a 9 euro lordi all’ora, si avrebbe un aumento pari a 804 euro annui. In alcuni casi, per chi percepisce tra 13.550 euro e 18.000 euro, si arriverebbe addirittura ad un aumento fino a 1500 euro annui. A giovare di ciò sarebbero i lavoratori che hanno, per contratto, un salario minore di 9 euro: si parla di apprendisti ed operai in alcuni settori, come ad esempio nelle attività di servizi, servizi di ristorazione e alloggio, attività artistiche, sportive e di intrattenimento, nonché servizi di supporto alle imprese.

Soglie retributive sotto la media: chi sono i soggetti?

A farne le spese sono sempre i giovani e le donne: questi soggetti, infatti, hanno soglie retributive sotto la media. Ma l’Istat avverte: sono ben 5 milioni gli italiani occupati che si collocano fuori da questo range e che avrebbero la garanzia di un salario lordo che ammonti ad almeno 9 euro all’ora. Pensiamo, ad esempio, ai lavoratori precari, part-time, a tempo determinato o non regolarmente assunti. Oltre a donne e giovani, poco tutelati nel nostro Paese dal punto di vista salariale sono anche gli stranieri, i residenti nel Sud Italia e i lavoratori con un basso livello di istruzione.

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