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Anche chi istalla un impianto di climatizzazione può usufruire del Bonus Mobili.

A precisarlo è stata l’Agenzia delle Entrate, ribadendo che non è necessario che l’intervento sull’abitazione sia riconducibile almeno alla manutenzione straordinaria.

Cos’è il Bonus Mobili

Il Bonus consiste in una detrazione Irpef del 50% sulle spese sostenute per l’acquisto di grandi elettrodomestici, non inferiori alla Classe A+ e per i mobili di casa, con l’obiettivo di arredare un immobile oggetto di ristrutturazione.

Quindi, indicativamente, per usufruire del bonus mobili è indispensabile realizzare un ristrutturazione edilizia sia su parti comuni degli edifici, che su singolo unità immobiliari residenziali.

Indipendentemente dalle spese sostenute per la ristrutturazione, l’importo massimo detraibile per il bonus mobili compresi gli elettrodomestici è di 1600 euro.

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Ai fini dell’agevolazione, i beni acquistati devono essere necessariamente nuovi, ma possono essere destinati ad arredare un ambiente diverso dall’oggetto dell’intervento edilizio.

Bonus mobili valido anche per chi installa climatizzatori

L’Agenzia delle Entrate chiarisce il punto durante la stagione della dichiarazione dei redditi, in modo tale da dare la possibilità a chi ha diritto, di portare le spese per l’acquisto di mobili in detrazione fiscale.

Quindi, l’installazione di un condizionatore a pompa di calore su un immobile residenziale rientra pienamente tra gli interventi di manutenzione straordinaria. Di conseguenza, l’installazione del condizionatore, permette di accedere al bonus mobili del 50%.

Infatti, se effettuare una manutenzione straordinaria è un requisito per l’accesso al bonus mobili ed elettrodomestici, chi installa un impianto a pompa di colare o un impianto di climatizzazione rientra tra i beneficiari del bonus.

Bonus mobili, rispettare le giuste scadenze

Per gli acquisti effettuati nel 2021, il bonus mobili deve essere collegato ad interventi di recupero del patrimonio edilizio iniziati però a partire dal 1 gennaio 2020.

Di conseguenza, la data di inizio lavori deve essere prima rispetto a quella in cui sono sostenute le spese per l’acquisto di elettrodomestici ed mobili.

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