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Dopo i diversi bonus per i professionisti ed imprenditori, risultati insufficienti al fine di attutire gli effetti della crisi economica causata dal Covid-19, nell’ultima legge di Bilancio è stata introdotta una misura mossa nei confronti dei proprietari di partita Iva: ISCRO, la cassa integrazione per le partite Iva e autonomi.

La cig per gli autonomi, istituita in via sperimentale per il triennio 2021 -2023, prevede un assegno mensile erogato dall’Inps per un importo che va da un minimo di 250 euro ad un massimo di 800 euro.

Quali sono i requisiti

Ad averne diritto sono le partite Iva che non rientrino in altri regimi pensionistici obbligatori o altre gestioni INPS, come il reddito di cittadinanza e abbiano subito perdite del 50% rispetto ai 3 anni precedenti alla domanda, con reddito inferiore a 8145 euro annui.

In particolare ISCRO, L’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa, ovvero la cassa integrazione per le partite Iva introdotta dalla legge di Bilancio 202, è destinata ai titolari di partite Iva in possesso di determinati requisiti:

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l’iscrizione alla gestione separata INPS

Possedere la partita Iva da almeno 4 anni

Avere un reddito complessivo non superiore a 8145 euro annui

Il reddito di lavoro autonomo prodotto nell’anno precedente alla richiesta dovrà risultare inferiore al 50% rispetto al quello conseguito nella media dei 3 anni precedenti.

Non essere beneficiario del reddito di cittadinanza o Reddito pensionistico

Essere in regola con il pagamento di contributi previdenziali obbligatori.

Una volta rispettati tutti i requisiti, l’indennità sarà erogata per sei mensilità e sarà pari al 25% su base semestrale dell’ultimo reddito dichiarato all’Agenzia dell’Entrate.
La domanda, in cui sono auto certificati i redditi prodotti per gli anni interessati, va presentata dal lavoratore all’INPS in via telematica entro il 31 ottobre di ogni anno.
Il Cig inoltre, può essere richiesto dal 2021 al 2023 solo una volta nell’arco del triennio di sperimentazione.
Il Governo però, per soddisfare la necessità di tanti possibili richiedenti, ha dovuto ricorrere ad una soluzione per il quale gli stessi beneficiari assicureranno una copertura finanziaria.
Infatti, ci sarà un incremento dell’aliquota aggiuntiva dovuta per l’iscrizione della Gestione separata INPS che per il 2021 sarà pari a 0,26 punti percentuali. Mentre per il 2022 ed il 2023 si prevede un aumento pari a 0,51%.
Per gli autonomi questa soluzione, potrebbe essere un paracadute per affrontare i momenti più difficili previsti nei prossimi mesi.

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