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Con l’entrata in vigore del nuovo Decreto Sostegni, vengono introdotte e attivate alcune misure che puntano ad aiutare i genitori degli studenti a casa in quarantena, o iscritti a scuole di ogni ordine e grado per cui è stata data la disposizione di sospensione dell’attività didattica in presenza. A questi è prevista la possibilità di presentare la domanda di congedo Covid fino al prossimo 30 giugno 2021.

Congedo non retribuito per figli da 14 a 16 anni:

Per legge è previsto che si possa chiedere un congedo non retribuito causa Covid per figli dai 14 fino a 16 anni di età. In questo caso, oltre a dover richiedere il congedo al datore di lavoro, non è prevista alcuna forma di retribuzione.

Retribuzione al 50% per figli fino ai 14 anni:

La seconda ipotesi coinvolge i genitori con figli da 0 aio 14 anni. Infatti, solo per questa categoria è possibile chiedere il congedo in caso di positività al covid del figlio, nel caso in cui la scuola sia in quarantena o sia prevista la Didattica a distanza.

In questo caso, si potrà quindi richiedere direttamente all’INPS un congedo parentale con causale Covid, pari al 50% della retribuzione media giornaliera. I periodi di congedo sono coperti da contribuzione figurativa.

Destinatari della domanda:

Il congedo spetta solo per coloro che hanno un lavoro dipendente e non possono usufruire della possibilità dello smart working.

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Inoltre, il beneficio spetta ad entrambi i genitori, lavoratori dipendenti, ma non negli stessi giorni e alternativamente tra di loro.

In tutti i casi, l’unica eccezione è concessa solo se presente un figlio disabile in situazione di gravità che si trovi ovviamente a casa, a causa della chiusura di centri diurni o scuole.

La misura specifica che il congedo è valido solo per i giorni di Didattica a distanza. La domanda quindi, non sarà valida nel caso in cui vengano richieste giornate non coperte dal calendario scolastico, come ferie pasquali o giorni festivi.

Possibilità di Babysitting:

Il nuovo decreto prevede anche la possibilità di baby sitting, ma solo per determinate categorie di lavoratori quali:

  • lavoratori autonomi;
  • lavoratori iscritti alla gestione separata;
  • lavoratori dipendenti del settore sanitario;
  • categorie di medici; infermieri; tecnici di radiologia; operatori sociosanitari.

La procedura:

Per il settore privato la domanda va presentata all’INPS, mentre per i dipendenti pubblici sarà l’amministrazione competente a fare riferimento per la presentazione della domanda.

Rispetto ai precedenti congedi, per questi non ci sarà limite di durata. Infatti, nell’ipotesi di un prolungamento, i congedi parentali fruiti dal 1 gennaio al 12 marzo 2021 potranno essere convertiti senza necessità di annullamento nell’attuale forma di congedo, attraverso una procedura telematica.

Nonostante l’INPS stia adeguando il suo sistema informatico ai recenti cambiamenti, sarà già possibile chiedere il congedo al datore di lavoro e regolarizzare la domanda non appena il sarà attiva la nuova procedura.

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