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Nuovo colpo di coda del Governo, che all’ultimo ha deciso mettere dei limiti all’utilizzo del Bonus 110: ecco tutte le novità

Il provvedimento, del tutto inatteso perché non era all’ordine del giorno, è stato deciso per limitare i costi della misura. Tra le novità, l’eliminazione delle opzioni di cessione del credito e sconto in fattura, al posto delle detrazioni. Inoltre, secondo le ultime notizie, la cessione del credito e lo sconto in fattura, verranno completamente eliminati non solo per il superbonus, ma anche per gli altri bonus fiscali ed energetici.

Il ministro dell’Economia Giorgetti ha definito le norme sul superbonus come “nate in modo scriteriato e che hanno prodotto risultati devastanti per la finanza pubblica“, da qui partirebbe la necessità di intervenire con un nuovo decreto legge.

Le nuove regole del bonus 110 e di altri bonus

Le nuove regole del bonus 110, come detto, sono contenute in un decreto approvato dal Consiglio dei Ministri e contiene varie misure in materia di agevolazioni fiscali. “Le norme sono volte alla tutela della finanza pubblica nel settore delle agevolazioni fiscali in materia edilizia e di efficienza energetica“: dice il documento.

Il decreto dice che per tutti gli interventi successivi all’entrata in vigore del nuovo decreto, non sarà più possibile usare né la cessione del credito né lo sconto in fattura. Questo varrà anche per altri tipi di interventi che ancora lo prevedevano, come ad ad esempio: il bonus barriere architettoniche, ma anche i lavori per enti del Terzo settore e gli interventi di recupero e ricostruzione di edifici nelle zone colpite da terremoti. L’unica eccezione, riguarda i lavori precedenti all’entrata in vigore del decreto.

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Ecco cosa cambia per i crediti d’imposta

Con l’entrata in vigore del decreto, scatterà anche una novità che riguarda i crediti d’imposta legati ai bonus edilizi. Questi verranno sospesi per tutti coloro che hanno debiti con lo Stato relativi a imposte erariali, oppure ad atti dell’Agenzia delle Entrate, per più di 10mila euro. Nel caso in cui, il debito supera questa somma, i termini di pagamento sono scaduti e non ci sono provvedimenti speciali in corso (come una sospensione, o piani per il pagamento a rate del debito), allora i crediti d’imposta per bonus edilizi saranno fermati e non potranno essere riscossi fino a quando il debito non sarà saldato.

Ecco quali altre agevolazione vengono cancellate con il decreto

Il decreto non solo cancella quanto descritto sopra, ma anche la cosiddetta remissione in bonis. Questa pratica permetteva di consegnare i documenti in ritardo relativi alle spese effettuate lo scorso anno, pagando una solo una piccola sanzione da 250 euro. La remissione avrebbe permesso di avere tempo fino al 15 ottobre 2024, ma il governo ha deciso di accorciare i tempi. L’unica scadenza che resterà valida è quella che era già stata fissata inizialmente, ovvero quella del 4 aprile. Manca poco, quindi per inviare all’Agenzia delle Entrate tutti i dati sulle spese del 2023.

Non solo, ma per accedere ai bonus edilizi diventerà necessaria una dichiarazione preventiva, in cui viene comunicato di voler utilizzare una certa misura prima di aver inviato le fatture una volta che i lavori sono avviati. Infine, tutti coloro che non trasmetteranno queste informazioni potranno incorrere in due tipi di sanzioni: se il lavoro è già avviato, una multa di 10mila euro; se il cantiere non è ancora partito, invece, la decadenza del bonus edilizio.

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