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Sostenibilità, donne e green economy hanno un rapporto molto stretto tra di loro: ecco perchè

Esiste un legame che tiene unite le donne, sostenibilità e di conseguenza la green economy. Si parla di sviluppo sostenibile quando si presuppone una crescita economica, ambientale e sociale.

Rapporto Unioncamere sull’imprenditoria femminile

Attualmente, dal rapporto sull’imprenditoria femminile di Unioncamere emerge che la quota delle imprese femminili (31%) che investono nel green è superiore a quella degli imprenditori maschili (26%). Di fatto significa che rispetto agli investimenti green, esistono più imprese femminili e sono maggiormente capaci di resistere al cambiamento che ormai ci impone l’UE.

Essere sostenibili non solo significa avere rispetto per l’ambiente, ma anche ridurre le differenze sociali, in particolare anche quelle che riguardano la donna.

L’economia circolare e le donne

La sostenibilità appoggia il passaggio di un business considerato lineare e quindi con acquisto, uso e scarto, ad un modello circolare dove lo scarto, diventa valore aggiunto, attivando un’atro processo produttivo.

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In questo caso, sono le donne che possono maggiormente svolgere un ruolo fondamentale per abbattere le differenze sociali, adottando modelli di consumo, produzione e gestione delle risorse naturali per uno sviluppo sostenibile. Questo perchè secondo lo studio, le donne naturalmente hanno lo “scopo” di generare e preservare la la vita, rendendo il luogo dove si abita più accogliente possibile per le generazioni presenti e future.

Equità sociale

Tutto questo processo è fondamentale per l’uguaglianza di genere perché garantisce una equità sociale, favorendo la riduzione della povertà e il miglioramento della salute delle popolazioni.

Il presupposto di tutto questo è soprattutto il persistere del gap di genere che comporta dei costi economici, mentre dalla valorizzazione del capitale umano femminile può derivare numerosi benefici, tra cui, la diminuzione della povertà, la crescita economica, la crescita dei tassi di fertilità e la diminuzione dei danni derivanti dalle attività non sostenibili.

La presenza femminile: perchè è importante

Le donne dei Paesi sviluppati favoriscono l’adozione di stili di vita e di consumo più eco-compatibili, di modelli di mobilità sostenibile nei trasporti, la comunicazione e l’educazione verso i giovani, l’acquisizione e la diffusione di conoscenze scientifiche e tecnologiche sui mutamenti del clima, anche in ambito formazione.

La mancanza di tutele nel lavoro e di protezione sociale alimentano le discriminazioni contro le donne e lo sfruttamento del lavoro minorile. Le condizioni di lavoro sono generalmente precari con enormi differenze retributive e di opportunità nella formazione e nello sviluppo professionale che impattano negativamente sulla loro vita e su quella dei loro figli. 

Il lavoro irregolare e gli orari pesanti, inoltre, sono distruttivi per la vita delle donne creano problemi per la loro salute, la maternità e la cura dei figli. Non solo ma in alcuni paesi, le donne non possono ricevere direttamente lo stipendio e sono pagate attraverso il marito. Tutto questo non è considerato socialmente sostenibile.

Il progresso della cultura di genere come valore fondante dello sviluppo sostenibile

E’ chiaro che servono politiche pubbliche per valorizzare i contributi femminili, unitamente alle strategie che possono essere attuate insieme per rispondere ai bisogni delle future generazioni. 

Servirà quindi investire nella conciliazione tra vita e lavoro, promuovendo il ruolo economico dell’imprenditoria femminile, incentivando la presenza femminile nelle carriere scientifiche, adottando un approccio di genere nei servizi per la salute. Inoltre, attraverso le politiche per l’ambiente dovrà essere migliorata l’integrazione nel mercato del lavoro e nella società. Insomma lo sviluppo della prospettiva di genere dovrà condurre verso l’aumento della presenza delle donne nei ruoli decisionali.

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