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Mascherine e tamponi stanno oltre ad essere una necessità per poter proseguire con la vita sociale, stanno occupando anche una parte non indifferente dei bilanci famigliari.

Quanto si spende in media per dispositivi di protezione individuale

Secondo l’associazione dei consumatori Consumerismo, un cittadino per acquistare mascherine chirurgiche e Ffp 2 spende in media 300 euro l’anno.

A questo, si aggiungono anche i costi per i tamponi con una spesa media mensile di circa 75 euro, che portano la spesa totale a circa 1200 euro l’anno.

Questa spesa è quindi diventata tanto obbligatoria quanto necessaria, spingendo alcune associazioni a chiedere di poter detrarre questi costi dalla dichiarazione dei redditi.

Come recuperare la spesa di mascherine e tamponi

La possibilità di recuperare tale costo sarà realizzabile a partire dalla prossima dichiarazione dei redditi 2022, quando si potrà beneficiare delle agevolazioni fiscali per poter recuperare, anche solo in parte, i costi sostenuti durante l’anno.

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Le spese per mascherine tamponi e test rientrano tra le spese sanitarie per le quali è possibile accedere ad una detrazione del 19%, calcolato su un importo superiore a 129,11 euro e una massimo di 1.000 euro.

Questo significa che l’importo massimo ottenibile è pari a 165,47 euro. Inoltre, per poter accedere alla detrazione è indispensabile una prova della spesa sostenuta, che deve risultare da un’apposita documentazione. In questo senso sono considerati validi scontrini fiscali e fatture.

Altre condizioni valide per la detrazione dei costi

Per poter accedere alle agevolazioni sarà indispensabile possedere altri requisiti che riguardano il metodo di pagamento utilizzato per la spesa.

In particolare, il costo sostenuto per test, molecolari, rapidi antigenici o sierologici eseguiti in farmacia o presso i laboratori pubblici accreditati con il servizio sanitario nazionale può essere detratto anche se pagato in contanti.

Differente invece, il caso di test eseguiti da strutture private e non accreditate al servizio sanitario nazionale per cui è richiesto l’utilizzo di un metodo di pagamento tracciabile.

Le stesse condizioni valgono anche per l’acquisto di mascherine qualificate come dispositivi medici, ovvero mascherine chirurgiche prodotte nel rispetto della norma UNI EN, mascherine FFP 2 o FFP3 anch’esse prodotte nel rispetto della norma UNI EN. Tutte le altre tipologie di mascherine non possono essere portate in detrazione.

Tamponi effettuati all’estero

Per i viaggiatori che sono stati sottoposti a tamponi obbligatori, è possibile portare questi costi in detrazione, rispettando alcune regole.

Nel dettaglio possono godere della detrazione solo se in possesso di una documentazione tradotta da utilizzare come giustificativo, ma soprattutto il pagamento deve essere avvenuto con metodi tracciabili.

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