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Quello del 4 dicembre sarà un lunedì molto importante, che vedrà scattare un vero e proprio “click day” per i lavoratori domestici non comunitari.

A partire dalle 9 del mattino del 4 dicembre si potrà presentare domanda per l’ingresso dei soggetti non comunitari nel nostro Paese per lavorare come colf o badanti.

4 dicembre importantissimo per i lavoratori domestici

Insomma, tutte le famiglie che hanno l’intenzione di assumere badanti o colf che al momento vivono all’estero, il 4 dicembre alle 9 del mattino, avranno la possibilità avere la chance di presentare domanda per l’ingresso in Italia di soggetti non comunitari. Questo sarà possibile una procedura di nulla osta, con le possibilità indicate lo scorso 27 settembre dallo scorso Decreto Flussi.

Una splendida notizia, soprattutto perché il processo avverrà in via telematica, evitando così le lunghe ed inutili code negli uffici pubblici.

I numeri e le polemiche

Guardando ai numeri, i lavoratori da destinare al settore dell’assistenza familiare e socio-sanitaria sono circa 28 mila, diverso dal numero massimo degli ingressi consentiti in Italia, ovvero 9.500 per ogni singolo anno.

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Chiaramente, questo ha scatenato non poche polemiche, come da Assindatcolf che si scaglia contro il governo della Meloni, definendo tutto ciò un primo passo, non essere sufficiente a soddisfare le esigenze delle famiglie italiane.

I 9.500 soggetti ammessi risultano distanti dai 23mila lavoratori annui di cui si avrebbe realmente bisogno. Una cifra che porterebbe a quota 68mila gli accessi nel triennio 2023-2025.

A questo si aggiunge una critica alle modalità del processo. Infatti, la circolare attuativa è stata pubblicata lo scorso 27 ottobre ed entro il prossimo 26 novembre tutti gli interessati dovranno almeno precompilare la loro domanda per avere una piccola chache.

Ecco come presentare la domanda

I click day così definiti avverranno in due date. Il primo è quello del 4 dicembre 2023. Il secondo, invece, è previsto per il 7 febbraio 2024.

In uno si procederà alle varie autorizzazioni per le quote d’ingresso di quest’anno, mentre nell’altro verrà fatto riferimento, al nuovo scaglione da 9500 soggetti, lavoratori domestici non comunitari e non stagionali.

In merito alla domanda da presentare, Assindatcolf per facilitare il tutto ha stilato un programma preciso da seguire, in modo da evitare errori.

Inizialmente è fondamentale la verifica del reddito. Nel caso di datore di lavoro domestico singolo, l’imponibile non deve essere inferiore a 20mila euro.

Nel caso in cui il nucleo sia composto da più familiari, invece, il limite minimo sale a 27mila euro. Al contrario, nel caso in cui il datore di lavoro sia un soggetto non autosufficiente, invece, la richiesta per un soggetto badante non prevede alcun requisito del reddito.

Si passa poi alla verifica presso il centro per l’impiego. Questo significa assicurarsi dell’effettiva indisponibilità sul territorio di lavoratori e lavoratrici domestici disponibili per l’impiego specifico. L’ultimo gradino riguarda l’asseverazione della certificazione da parte dei professionisti o delle associazioni.

In questo caso viene fatto riferimento alle condizioni contrattuali proposte e a quelle reddituali del datore di lavoro (consentito contratto a tempo determinato e indeterminato, full o part time, con paga non inferiore all’assegno sociale di 503,27 euro).

Infine, per presentare la domanda c’è tempo fino al 31 dicembre 2023, anche se la scarsità di posti suggerisce di concludere il tutto il 4 dicembre.

La domanda precompilata è presente sul sito del ministero dell’Interno.  Accedendo al portale via SPID o CIE, dunque, sarà necessario soltanto inviare quanto già preparato.

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