Condividi queste informazioni su:

Affitti brevi, al via la banca dati unica nazionale: tutte le novità

Significativi progressi per il programma del ministero del Turismo, che ha annunciato l’avvio della banca dati unica sugli affitti brevi, con la Puglia come prima Regione pronta a sperimentare il nuovo sistema. Il provvedimento relativo al Codice identificativo nazionale (Cin) sarà pubblicato entro il 1° settembre, seguito da un periodo di 60 giorni prima dell’entrata in vigore ufficiale. Da quel momento, saranno applicabili anche le sanzioni previste.

Obiettivo: più trasparenza e lotta all’abusivismo

Con il nuovo sistema, il ministero del Turismo punta a una maggiore trasparenza per gli utenti e a combattere l’economia sommersa. In Italia, il sistema degli affitti brevi è ormai consolidato in tutte le Regioni. L’obiettivo è effettuare controlli a tappeto per individuare eventuali irregolarità.

Lo scorso 30 maggio, la Conferenza Stato-Regioni ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto per l’interoperabilità della banca dati nazionale delle strutture ricettive e degli immobili in locazione breve e per finalità turistica (Bdsr). Questo passo segna di fatto, la conclusione di un processo iniziato anni fa. Oltre 500mila affitti brevi in tutta Italia dovranno dotarsi di un Codice identificativo nazionale (Cin).

Affitti brevi: la Fase sperimentale

La fase sperimentale del progetto è già iniziata, con la Puglia come prima Regione a partire dalle ore 9.00 di lunedì 3 giugno 2024. Successivamente, la piattaforma sarà estesa alle altre Regioni e Province autonome, seguendo un calendario stabilito dal ministero guidato da Daniela Santanché. La ministra ha dichiarato:

Pubblicità

Pubblicità

Questa piattaforma, basata sull’interoperabilità, dota il sistema ricettivo e l’industria turistica di uno strumento efficace contro l’abusivismo, tutelando al contempo i consumatori.

Affitti brevi: come funzionerà la nuova piattaforma

Nella prima fase, le Regioni dovranno inviare alla banca dati nazionale i dati minimi necessari per identificare una struttura. Questo rappresenta il passo fondamentale per la creazione dell’archivio nazionale. Le Regioni potranno inoltre inviare ulteriori dati a supporto. Un flusso di informazioni che andrà a comporre il sistema desiderato dal ministero.

Successivamente, i titolari delle strutture potranno accedere alla piattaforma utilizzando lo Spid, visualizzare le strutture associate al loro codice fiscale, ottenere il Cin e integrare eventuali dati mancanti. Sarà possibile anche segnalare anomalie qualora una struttura non fosse identificata correttamente nella banca dati.

Affitti brevi: le scadenze e le sanzioni

Il provvedimento sarà pubblicato entro il 1° settembre. Se questa data sarà confermata, dal 1° novembre scatteranno le sanzioni:

  • Chi proporrà in locazione una struttura priva di Codice identificativo nazionale rischierà multe tra 800 e 8000 euro;
  • Gli annunci privi del Cin comporteranno sanzioni tra 500 e 5000 euro;
  • Infine, chi eserciterà l’attività turistica in forma imprenditoriale dovrà dotarsi di rilevatori di gas combustibili e monossido di carbonio, oltre a estintori portatili, con sanzioni fino a 6000 euro per chi non rispetterà queste disposizioni.

Pubblicità

Pubblicità