Dal 1° agosto il Decreto Trasparenza è ufficialmente entrato in vigore, portando dei cambiamenti per i datori di lavoro.
Nel decreto appena approvato viene prevista la cosiddetta direttiva di trasparenza che porta un obbligo di informazione da parte dei datori di lavoro sui contratti di tutti i lavoratori.
La direttiva di trasparenza, cos’è e cosa cambia per i datori di lavoro
Di fatto, la “direttiva trasparenza” permette di conoscere le condizioni di lavoro di tutti i dipendenti che hanno un rapporto di lavoro, grazie alla riscrittura dei contratti che in Italia comincerà ad agosto. Il decreto trasparenza è entrato a tutti gli effetti in vigore a partire dal 1° agosto per chi ha già un contratto e dal 13 agosto per le nuove assunzioni.
Con l’introduzione di questa direttiva cambieranno soprattutto le indicazioni per i datori di lavoro. Dovranno essere comunicate tipiche informazioni del contratto, come il periodo di prova, l’inquadramento e la programmazione dell’orario, fino ai congedi retribuiti e le ferie.
Inoltre, è previsto l’inserimento anche di altre informazioni come il diritto, se necessario, del periodo di formazione. Tra i contratti interessati dalla direttiva sono inclusi anche i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, quelli di prestazione occasionale e forme di contratti come quelli marittimi, della pesca e dei lavoratori domestici.
Le sanzioni per le aziende che non comunicano i dati o li comunicano sbagliati
La richiesta di un maggiore trasparenza dovrà essere applicata a tutti i contratti di lavoro subordinato a prescindere dal tipo di rapporto o di orario, per evitare pensanti sanzioni.
Sanzioni, che verranno applicate pe ogni lavoratore interessato, con informazioni del contratto incomplete o con altre tipologie di omissione.
Di conseguenza, per i datori di lavoro che non seguiranno le direttive del nuovo decreto trasparenza saranno disposte per legge sanzioni amministrative dal 250€ fino a 1500€ per ogni lavoratore interessato. La sanzione è prevista attraverso accertamento ufficiale o dopo la denuncia da parte del lavoratore.