Dopo il via libera del garante della privacy, l’Agenzia delle Entrate con l’obiettivo di controllare gli evasori fiscali, potrà monitorare attraverso controlli incrociati, i conti correnti e le spese effettuate con la carta di credito.
Come funzionano i nuovi controlli
L’obiettivo sarà quindi quello di costruire un database dedicato ai contribuenti considerati sospetti, da sottoporre a controlli mirati.
In particolare, a stabilire le modalità operative dei nuovi controlli su carte di credito e debito, sarà disegnato da un decreto del Ministero dell’Economia.
Secondo le anticipazioni, i nuovi controlli si baseranno sull’incrocio delle banche dati che attraverso algoritmi daranno vita ad un doppio database:
- Il primo definito di analisi, ovvero una volta definiti i criteri di rischio fiscale, si procede con la conseguente stesura delle platea di cittadini interessata;
- L’altro database sarà di controllo in cui chi corrisponde ad uno o più parametri di rischi sarà sottoposto ad attività di accertamento.
Tra le attività di controllo è previsto anche l’invio di lettere di compliance, al fine di spingere il contribuente alla regolarizzazione spontanea, così da evitare l’emissione di una cartella esattoriale.
Quali dati saranno inseriti nel database e sottoposti a controlli
Per il via libera sul delicato tema dell’incrocio di dati sensibili, è servito l’ok garante della privacy, visto che questo tipo di attività di controllo consente l’accesso a informazioni molto sensibili, come quelli relative all’area medica.
Nonostante il Fisco abbia già l’accesso ad una serie di dati molto abbondante, come le dichiarazioni dei redditi, il catasto, i rapporti di lavoro e il patrimonio immobiliare, il Garante della privacy ha imposto dei paletti, chiedendo di specificare quali saranno le banche dati sottoposte a controlli.
Anche per evitare rischi relativi all’uso dei dati personali, i controlli verranno effettuati su posizioni non definite, ovvero non saranno presenti i nomi anagrafici dei contribuenti, ma nomi di fantasia o codici alfanumerici.
Solo al momento del controllo effettivo e approfondito le identità ufficiali verranno svelate. Inoltre, entrambe le banche dati saranno custodite per un periodo significativo di 10 anni.