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Il rimborso sarà immediato e arriverà direttamente nel conto corrente senza passare dalla dichiarazione dei redditi.

Una parte del sistema fiscale potrebbe cambiare e le spese mediche potrebbero essere rimborsate subito, senza aspettare la dichiarazione dei redditi.

Questo è quanto prevede il testo della delega fiscale da approvare, nata dall’accordo della maggioranza e governo. Per avere la versione definitiva della legge sarà necessario aspettare almeno al fine di giugno.

Spese sanitarie, come potrebbero cambiare i rimborsi

Al momento, il testo prevede che non sarà più necessario attendere la dichiarazione dei redditi per scaricare il 19% della spesa sostenuta per le spese in viste mediche o per l’acquisto di medicinali. In futuro, infatti, il rimborso del 19% potrebbe diventare immediato e arrivare direttamente sul conto corrente attraverso delle “piattaforme telematiche diffuse”

Come potrebbe essere il cambiamento

Fino ad oggi, per poter essere detratte, le spese sanitarie andavano inserite nella dichiarazione dei redditi e solo in un secondo momento si riceveva il rimborso da parte dell’Agenzia delle Entrate. Nei piani del Governo questo procedimento potrebbe cambiare, ottenendo un rimborso immediato sul conto corrente.

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Per potere ottenere il rimborso immediato, però, il pagamento per i beni o i servizi sanitari dovrà essere effettuato con strumenti tracciabili. Inoltre, il farmacista o i il medico coinvolti dovranno comunicare all’anagrafe tributaria la volontà del contribuente di usufruire del cashback fiscale.

Il futuro del cashback fiscale

Nonostante sembra esserci un accordo tra la maggioranza e il Governo, attivare questo nuovo meccanismo potrebbe creare degli ostacoli.

Resta infatti, ancora da capire come l’esecutivo vorrà procedere nel disciplinare il passaggio dalla normativa precedente a quella prevista dalla delega.

Il Governo dovrà quindi inizialmente lavorare al riordino delle riduzioni dei debiti d’imposta, le cosiddette tax expenditures, per recuperare i fondi persi con i tagli generalizzati d’imposta.

In ogni caso, se questo processo dovesse essere approvato, non si tratterebbe di un vero ritorno al precedente cashback, perché in questo caso specifico le detrazioni vengono applicate su voci già riconosciute dal fisco e quindi non comporta nessun aumento di spesa pubblica.

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