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In un’ottica di reciproco impegno tra Stato e cittadini si apre l’idea di un nuovo patto fiscale, basato su un meccanismo di premialità per chi paga le tasse.

Nuovo patto fiscale, come funziona

Il nuovo patto previsto all’interno della nuova riforma fiscale prevede di cambiare il rapporto tra fisco e contribuente attraverso un doppio binario.

In particolare, la logica si basa su un impegno reciproco in cui lo Stato non deve più considerare ogni contribuente come un evasore ancora da scoprire, mentre il cittadino deve essere a conoscenza del beneficio collettivo in termini di servizi e beni pubblici, derivanti dal corretto versamento delle tasse.

Il carattere di premialità

Alla base del nuovo patto, sono quindi previsti dei premi per i contribuenti considerati leali. Si parla di una certificazione per riconoscere in maniera automatica i benefici che passano attraverso riduzioni dei termini di controllo e soprattutto dei tempi di rimborso fiscale.

Quindi, un taglio generale delle verifiche sia per quanto riguarda l’erogazione dei rimborsi, che per i periodi di verifica.

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Al contrario l’apparato sanzionatorio dovrebbe essere escluso per tutti quei soggetti in grave carenza di liquidità o di omesso versamento per errore.

Verso una rivoluzione manageriale

Secondo la commissione, la generale attività di riscossione deve però incontrare anche una vera rivoluzione manageriale in grado di avviare una vera gestione del processo produttivo incentrata su efficacia ed efficienza.

Si parla quindi, di meccanismi che includano anche forme di concessione di certificazione del rispetto delle obbligazioni tributarie, in base alle quali è possibile riconoscere automaticamente i vari benefici derivanti dal corretto versamento delle tasse.

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