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L’acqua, uno dei beni più preziosi del mondo, inserito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite tra i diritti umani e universali, sarà trattato esattamente come il petrolio, l’oro o i diamanti: influenzato dalla speculazione finanziaria, oscillando con l’andamento di mercato sulla base degli strumenti finanziari più rischiosi.
Infatti, il Cme Group, la più grande piazza finanziari di contratti al mondo, in collaborazione con Nasdaq hanno annunciato la creazione del primo contratto future sull’acqua.
Secondo i creatori questo potrebbe servire come strumento di risk management per aiutare le aziende agricole e le imprese industriali a proteggersi da eventuali rischi economici derivati da carenza idrica.
Oltre alla scarsità del bene, con la situazione ulteriormente peggiorata dal riscaldamento globale e le coltivazioni ormai sempre più redditizie, nei periodi di carenza idrica, i coltivatori non avrebbero scelta che comprarla da chi ne ha in eccesso.
Questo, determinerebbe l’aumento dei prezzi e delle incertezze sulla possibilità di procurarsi il bene.
Con la nascita dei nuovi contratti futures, l’acqua entra in un nuovo meccanismo molto più ampio e articolato ed essendo un bene limitato, questa soluzione potrebbe essere utilizzata quando i coltivatori non hanno altra scelta che comprarla, ma in maniera certa e controllata.
Infatti, rispetto alle piattaforme B2 B, i futures, sono dei contratti con cui ci si promette di scambiare un bene futuro ad un prezzo fissato oggi, diventando degli strumenti finanziari creati proprio per assicurarsi contro le fluttuazioni di prezzo e nati soprattutto per il mercato alimentare.
Il contratto debutterà nel quarto trimestre sulla piattaforma Globex e con l’idea che possa diventare oggetto di speculazione finanziarie è già diventato oggetto di discussione, mettendo in moto diversi appelli per sottrarla alle logiche di mercato.

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