Condividi queste informazioni su:

Dal 2023 il canone Rai esce dalla bolletta, ma potrebbe subire un’impennata, fino a 300 euro.

Questa ipotesi sarebbe stata lanciata dall’associazione dei consumatori Aduc, che ha preso come riferimento alcuni scenari in merito al futuro del tributo sulla televisione pubblica.

Canone Rai via dalle bollette luce: da dove arrivano le ipotesi degli aumenti

Se il canone Rai è stato rimosso dalla bolletta su richiesta di Bruxelles, in quanto considerata “onere improprio“ e non direttamente collegato alla fornitura della corrente elettrica, ora il Governo dovrà prendere una decisione.

Entro la fine dell’anno infatti, il governo Draghi dovrà decidere come far pagare ai cittadini il finanziamento della tv di Stato. Nonostante al momento ci siano solo ipotesi al riguardo, l’aumento del canone Rai potrebbe corrispondere a circa 300 euro da pagare con un metodo ancora da decidere

L’aumento dell’importo del canone Rai potrebbe essere giustificato in diversi modi: A partire dal lamento della Rai dei pochi fondi a disposizione, oppure dalla possibilità di adeguare l’attuale sistema di costi italiano a quello di altri Paesi. Infatti, L’Italia sembra essere il Paese che paga meno il canone della tv di stato:

Pubblicità

Pubblicità

  • Francia: 133 euro;
  • Spagna: 40 euro a persona, 100 euro a famiglia
  • Germania: 215 euro;
  • Regno Unito: 175 euro;
  • Austria: fino ad un massimo di 320 euro che varia in base al reddito.

Canone Rai come potrebbe essere pagato

Quale potrebbe essere il metodo di riscossione, ancora non è noto ma a riguardo ci sono diverse idee.

Una proposta molto recente è quella di inserire il canone Rai nel 730, diventando così una voce della dichiarazione dei redditi.

Se invece, l’Italia decidesse di prendere spunto dagli altri Stati, potrebbe far diventare il canone una tassa sulla casa, come succede in Francia, o sull’automobile, idea di Israele.

E ancora, prendere spunto dal Regno Unito e puntare sulla riscossione dell’imposta attraverso il recupero crediti.

In ogni caso, sia l’aumento del canone a 300 euro, che la modalità di pagamento, sono tutte ipotesi che potrebbe essere confermate o stravolte attraverso la decisione del Governo entro fine anno.

Pubblicità

Pubblicità