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Quattro mesi di anticipo per ogni figlio per raggiungere più facilmente la pensione.

Donne e pensioni, quattro mesi di anticipo per ogni figlio

Come detto, sul tavolo del Governo si apre l’ipotesi di destinare quattro mesi di anticipo per ogni figlio a tutte le forme di trattamento pensionistico destinate alle donne.

Una norma de inserire poi nella riforma previdenziale. La notizia viene resa pubblicata dai sindacati, durante l’incontro, che ha definito lo strumento dedicato alle lavoratrici senza però avere novità su Opzione donna.

Pensioni: le novità per le donne

La novità più rilevante emersa dalla riunione sarebbe quindi l’intenzione di estendere la possibilità a tutte le donne di andare in pensione quattro mesi in anticipo per ogni figlio. Una formula già prevista, ma solo nel caso di pensioni calcolate con il contributivo puro.

I tecnici dei ministeri del Lavoro e dell’Economia starebbero però valutando l’impatto che questa misura potrebbe avere all’interno della revisione del sistema pensionistico. Misure che si stima possa pesare per 700 milioni di euro.

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Pensioni, opzione donna, cosa si sa esattamente

Al netto della nuova possibilità pensata per le lavoratrici, su Opzione donna i sindacati non hanno invece registrato nessun passo avanti.

Risposte che i sindacati si trovano impossibilitati a dare  alle 20/25 mila donne che utilizzano lo strumento.

C’è comunque da parte del Governo di intervenire su Opzione donna, modificando l’attuale norma, ma una data precisa ancora non c’è.

Secondo le modifiche apportate alla legge di Bilancio, per accedere ad opzione Donna si  prevede  la pensione anticipata a 59 o 58 anni per chi ha rispettivamente uno o due figli, è disabile al 74%, oppure dimostra di accudire in casa un familiare da almeno sei mesi. O in alternativa,  è stata licenziata o è dipendente di un’azienda in crisi con tavolo aperto al ministero delle Imprese, unico caso, quest’ultimo, in cui una lavoratrice può andare in pensione a 58 anni anche senza prole. In tutti gli altri, il meccanismo di Opzione donna prevede l’uscita dal lavoro a 60 anni.

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