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Dall’Unione Europa arriva il via libera agli aiuti di Stato per le imprese italiane colpite economicamente dalla pandemia Covid-19.

I gravi effetti economici causati dall’arrivo del Coronavirus stanno avendo ancora pesanti ripercussioni per le attività produttive, tanto da spingere l’Unione Europea ad adottare norme più flessibili, approvando un quadro temporaneo per le misure di aiuti di Stato.

Le misure per gli aiuti di Stato

La decisione della Commissione si pone quindi, l’obiettivo di sostenere l’economia degli Stati membri. Per la compatibilità con il mercato interno, l’arrivo dei nuovi aiuti durerà per un periodo di tempo limitato sufficiente a compensare la carenza di liquidità delle imprese, soprattutto delle PMI.

In particolare, gli aiuti di Stato alle imprese, potranno essere concessi fino al 31 dicembre 2021, periodo che potrebbe essere prorogato a seguito di una valutazione della Commissione.

Gli importi degli aiuti dall’UE all’Italia

L’ammontare dei nuovi aiuti di Stato che il Governo italiano potrà utilizzare per finanziare nuove misure sono così suddivise:

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  • 878 milioni per favorire l’inserimento dei disoccupati nel mercato del lavoro, emanati sotto forma di esenzione dal pagamento di contributi previdenziali fino a 3mila euro per lavoratore assunto;
  • 39,7 milioni per Alitalia sotto forma di sovvenzione diretta la fine di compensare le perdite subite;
  • 2,5 miliardi per autonomi ed operatori sanitari nella forma di esenzioni parziali dai contributi previdenziali;
  • 868 milioni per ridurre il costo del lavoro degli operatori del turismo, con esenzioni dai contributi previdenziali;
  • 430 milioni di sovvenzioni dirette per gli operatori degli impianti di risalita;
  • 800 milioni per aeroporti e operatori di assistenza a terra emanati sotto forma di sovvenzioni dirette, anticipi e prestiti rimborsabili;
  • 43 milioni per le imprese del settore sportivo sotto forma di prestiti garantiti, sovvenzioni e tassi agevolati destinati alle imprese esenti da premi di garanzia;
  • 10 milioni per gli operatori del teatro e dello spettacolo sotto forma di credito d’imposta;
  • 10 milioni per le imprese di tutti i settori, escluse quelle finanziarie, che operano nei centri storici dei Comuni;
  • Infine, 520 milioni di sovvenzioni dirette alle imprese del settore congressi e fieri, compresi i loro fornitori.

Requisiti per l’accesso agli aiuti

Ogni impresa potrà ricevere fino a 1,8 milioni di euro di aiuti, concessi entro e non oltre il 31 dicembre 2021. Non possono beneficiare degli aiuti, imprese già in difficoltà nel dicembre 2019.

Questa regola non è valida per le micro e piccole imprese che non abbiano ricevuto aiuti per il salvataggio e non abbiano in carico processi per insolvenza.

Erogazione degli aiuti di Stato alle imprese

Gli aiuti potranno essere erogati attraverso più forme, come differimento delle imposte e /o dei contributi previdenziali, con una scadenza che non deve andare oltre il 31 dicembre 2021.

Per le garanzie pubbliche sui prestiti non devono superare il doppio della spesa per il salari 2019 o per il 25% del fatturato relativo al 2019.

Inoltre, la garanzia non deve superare i 6 anni di durata e vale sia per i prestiti finalizzati agli investimenti che al capitale di esercizio.

L’alternativa è il finanziamento attraverso prestiti pubblici sfruttando i tassi di interesse agevolati che devono essere firmati entro il 31 dicembre 2021, con durata massima di 6 anni.

Un’altra agevolazione riguarda gli aiuti agli investimenti per le infrastrutture di prova e per la produzione di beni inerenti al Covid -19, sotto forma di fiscalità agevolata, sovvenzioni o anticipi rimborsabili.

Il progetto di investimento deve essere completato entro 6 mesi ed è considerato completato dal momento dell’accertamento da parte delle autorità competenti. Da ricordare che ogni mese di ritardo sul progetto costa il 25% dell’importo, ma la puntualità viene premiata con la trasformazione degli anticipi rimborsabili in sovvenzioni.

A queste si aggiungono le sovvenzioni per il pagamento dei salari a patto che non seguano licenziamenti e garantiscono la prosecuzione dell’attività del lavoratore.

Alla luce dei regimi stabiliti entro il 31 dicembre 2021 gli stati membri dovranno fornire alla Commisisone un elenco delle misure da adottare

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