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La misura che sta lentamente prendendo forma non si applicherà infatti ai privati, neanche quelli con le fasce di reddito più basse.

Vede ormai la fine l’ipotesi di allungare il periodo per recuperare la detrazione del Superbonus da 4 a 10 anni per i privati.

Tramonta per i privati il recupero della detrazione

Nel pacchetto di emendamenti riformulati dal Governo dovrebbe sparire il cosiddetto “splamacrediti” almeno per i privati.

Tramonterebbe così l’ipotesi di estendere da 4 a 10 anni il periodo per consentire pacchetto di emendamenti riformulati al decreto, escludendo anche i redditi più bassi.

Al contrario, potrebbero, usufruire di questa straordinaria possibilità  le banche e le imprese che hanno acquistato crediti. In questo modo si prevede una riformulazione dell’emendamento sulla fruizione dei crediti non ancora utilizzati in 10 rate annuali.

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Onlus e case popolari ecco per chi viene ripristinato lo sconto in fattura

Tra le altre novità c’è il ripristino dello sconto in fattura e delle Onlus, il terzo settore e gli istituti delle case popolari. Nel testo si legge questo varrà ma solo per i soggetti già costituiti dalla data di entrata in vigore del testo

I nodi da sciogliere

 Tra i vari problemi per cui non è stata ancora trovata soluzione , rientrano anche le scadenze. È noto ormai che entro venerdì 31 marzo c’è l’obbligo di comunicare all’Agenzia delle Entrate le opzioni per poter cedere  tutti i crediti collegati a spese di ristrutturazione sostenute nel 2022.

Tutti coloro che non rispettano tale data, rischiano di perdere la possibilità di cedere la rate del credito da utilizzare entro la fine dell’anno.

Quali potrebbero essere le soluzioni

Per questo motivo, il Governo è al lavoro verso una modifica che potrebbe permettere la possibilità di presentare la documentazione necessaria entro il 30 novembre, pagando però una sanzione di 250 euro.

Una proroga che non toccherà tutte le cessioni, ma solo quelle effettuate a favore di intermediari finanziari, banche o intermediari assicurativi.

In sostanza, questo significa che saranno escluse dal rinvio le cessioni a privati. Non solo questo, ma in lista il Governo dovrà anche definire altre priorità, come la proroga dal 30 giugno al 30 settembre per le villette. Entro il 30 settembre infatti dovrà essere completato almeno il 30% dei lavori di ristrutturazione concessi. collegati a spese di ristrutturazione sostenute nel 2022. Chi non rispetta questo termine rischia di perdere la possibilità di cedere la rata del credito da usare entro fine anno. In questo momento, però, gli acquirenti scarseggiano. Per questo il governo sta pensando a una modifica: conc

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