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Europa vuole cambiare i marchi Igp e Dop: le proposte del regolamento

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L’Europa lancia revisione delle indicazioni geografiche (Dop e Igp) per vini, bevande alcoliche e prodotti agricoli.

L’obiettivo della riforma punta ad aumentare la diffusione delle indicazione geografiche nell’Unione europea a beneficio dell’economia rurale, aumentando la protezione, in particolare in ambito online.

Il timore, però, è che venga stravolto un sistema che in questi anni ha determinato risultati importanti in termini di protezione dei prodotti tipici dell’Ue, aumentando esportazioni al di fuori dell’Unione europea.

Le proposte all’interno del regolamento

Tra le novità della proposta, l’inserimento di una procedura di registrazione unica, abbreviata e semplificata, valida sia per i richiedenti dell’Ue che dei paesi terzi. Questa armonizzazione delle procedura, dovrebbe rendere più breve il lasso di tempo tra la presentazione della domanda e la registrazione.

Una delle principali novità che suscita maggiore perplessità, riguarda il ruolo dell’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo), che fornirà assistenza tecnica nel processo di esame per contribuire ad accelerare le procedure. La cooperazione tra l’esecutivo dell’Ue e l’Euipo ha una durata media di quattro anni, ma con la riforma i suoi poteri si ampliano.

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L’obiettivo della riforma

Secondo la Commissione, il sistema delle indicazioni geografiche, pur avendo valorizzato efficacemente i prodotti Ue, aveva alcuni limiti. Il nuovo modello dovrebbe favorire anche la necessità di integrare meglio aspetti quali la sostenibilità ambientale e il benessere degli animali, sempre più sentiti da una parte dei cittadini europei nelle loro scelte di acquisto.

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