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Con l’insediamento del nuovo Governo, cambiano anche le priorità in agenda che con Meloni toccheranno un nuovo decreto bollette, oltre che manovra finanziaria e PNRR.

Il decreto contro il caro energia, è stato inizialmente portato avanti da Draghi con la proroga del taglio delle accise sul carburante, ma toccherà al Governo Meloni accompagnare la misure a nuovi aiuti per imprese e famiglie almeno fino alla fine dell’anno.

Per le imprese un credito d’imposta potenziato

Tra la lista dei primi destinatari degli aiuti ci sono le imprese, già molto in difficoltà dal caro energia. Per loro, nella prossima misura verranno destinati quasi 5 miliardi. Il primo obiettivo sembra essere quello di estendere fino alla fine dell’anno ( 31 dicembre 2022) il credito d’imposta riconosciuto alle attività commerciali e alle imprese per la spese energetiche ( già prevista nel decreto aiuti ter)

Nell’ultimo decreto di Draghi, infatti il credito d’imposta  era stato già potenziato  per le Pmi, imprese artigiane e attività commerciali, tutte quelle aziende con contatore da 4,5 kW rispetto ai 16,5 kW minimi previsti in precedenza.

Sempre per il mondo delle imprese, dovrebbero poi essere prorogate anche le garanzie statali rilasciate da Sace per i finanziamenti richiesti per il pagamento delle fatture energetiche.

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Per le famiglie: un bonus sociale senza Isee

Per le famiglie, soprattutto quelle meno abbienti, potrebbe essere in arrivo una novità molto importante. Potrebbe essere introdotto infatti, un bonus sociale rafforzato che non prevede l’uso dell’indicatore Isee, ma verrà elargito in maniera automatica, attraverso un sistema semplificato rispetto al precedente.

Questo significa che per le famiglie ammortizzare i maggiori costi energetici potrebbe diventare più facile, visto che anche con il nuovo Governo rimane l’idea di distribuire il bonus a chi ha più bisogno per combattere la povertà energetica. Questo, senza la necessità di fare domanda e senza obbligo di presentare l’Isee.

Probabile stop al bonus una tantum da 150 euro

Il versamento di un altro bonus una tantum da 150 euro potrebbe non andare più avanti perché l’intenzione del nuovo Governo potrebbe essere quella di tenere più fondi a disposizione per la manovra. Infatti, Meloni potrebbe decidere di anticipare le spese del prossimo anno, in modo da cominciare il 2023 con una dotazione piena.

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