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L’inflazione non accenna a rallentare e il Governo studia un piano per riuscire ad aumentare la liquidità nelle tasche degli italiani.

In uno scenario dove i prezzi aumentano, ma il reddito degli italiani perde valore, riflettendosi su risparmi e mutui, si delinea il piano del Governo per combattere l’inflazione. Un piano che si basa su tre temi principali: taglio del cuneo fiscale, estendere i minimi ai lavori poveri e lavorare sulla politica dei bonus.

Gli interventi sugli stipendi

Con un livello di inflazione all’8%, automaticamente gli stipendi perdono di valore. Per questo, tra il piano del Governo c’è l’adeguamento dell’indice dei prezzi al consumo armonizzato a livello europeo (IPCA).

Non tutti sono convinti che questa soluzione possa funzionare, per questo, l’ipotesi proposta è quella della riduzione del cuneo fiscale, ovvero la differenza tra il salario netto e il salario lordo che paga il datore di lavoro compreso di contributi e tasse.

Questa soluzione si tradurrebbe in meno tasse e quindi aumenta la necessità di risorse pubblica. Il Ministro della Pubblica Amministrazione parla così di interventi mirati e selettivi

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Lavorare sulla politica dei bonus

Per riuscire a difendere il potere di acquisto, soprattutto nelle fasce di reddito medio basse, il Governo pensa a sforzi indirizzati in base all’Isee. Quindi, aiuti per le famiglie, incentivi ai dipendenti e soprattutto bonus non per tutti.

Pensioni e TFR

Per le pensioni di quest’anno è stato introdotto, il sistema dell’indicizzazione. Dunque, I pensionati che ricevono un assegno fino a 4 volte l’assegno sociale (circa 2mila euro) avranno una rivalutazione piena.

Quelli della fascia tra 4 e 5 volte il 90% della rivalutazione, mentre oltre questa soglia, il 75%. Il sistema è valido, anche per la rivalutazione del Tfr che, in base alle attuali regole si rivaluta dell’1,5 annuale, un valore che quest’anno è dell’1,9%, ma che il prossimo anno sarà decisamente più alto.

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