Il Governo sta studiando la possibilità della rottamazione delle cartelle, comprendendo anche le criptovalute. Ecco cosa potrebbe accadere.
In queste ore, il nuovo esecutivo è alle prese con la manovra in cui dovrebbe trovare spazio anche una definizione della pace fiscale, utilizzando lo stesso schema del 2015/2017, ma prevedendo di includere anche le criptovalute.
Non solo, ma si parla anche su diverse modalità di riscossione che potrebbero prevedere tre differenti vie in base alle caratteristiche della singola situazione.
Verso la nuova rottamazione che comprende le criptovalute
Come detto sopra, alle basi del nuovo condono con due obiettivi: far rientrare dall’estero o cercare di far emergere importi non dichiarati. Stando alle anticipazioni, si dovrebbe seguire lo schema di fondo della collaborazione volontaria del 2015-2017 ma aggiornata. Infatti, potrebbe essere prevista l’estensione dell’ambito applicativo anche alle criptovalute.
Purtroppo, vista la mancanza di una norma tributaria specifica, gli operatori sembrano però avere alcune incertezze. Di fatto, tra le questioni da definire c’è quella del valore da sanare. Questo, proprio a causa della caratteristica di alta volatilità che contraddistingue la moneta digitale. Definizione quindi non semplice che forse potrebbe addirittura richiedere uno sforzo europeo.
Rottamazione delle cartelle: proposte tre differenti vie
Per quanto riguarda le modalità di riscossione, il governo starebbe pensando di attuare la pace fiscale su tre differenti vie, che varierebbero in base all’importo del debito contratto.
Si parte con le cartelle fino a mille euro, su cui si studia la cancellazione totale delle pendenze. In questo senso, lo stralcio delle cartelle interesserebbe i carichi affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione fino al 2015.
Per quanto riguarda invece, le cartelle con importi tra mille e 3mila euro l’ipotesi sarebbe quella dello sconto del 50%, con la possibilità di allungare i pagamenti in cinque anni.
Infine, per tutti gli importi superiori a 3mila euro potrebbe essere messo in atto un meccanismo molto simile alle ultime rottamazioni. Ovvero, la necessità di saldare il debito per intero, ma con una riduzione della sanzione applicata. Al momento, si sta parlando di un’aliquota del 5%. Non solo, ma anche in questo caso potrebbe rimanere la possibilità di dilazionare i pagamenti in 5 anni.
Sconti anche sulle sanzioni
Non solo la possibilità di rottamazione delle cartelle, ma è stata prevista anche una revisione del sistema sanzionatorio che secondo il viceministro Mef Maurizio Leo è fondamentale. Anche se, per quanto riguarda la possibilità di effettuare particolari scontistiche in questo momento è necessaria una revisione della riforma fiscale. Per questo ancora non ci sono anticipazioni sul caso.