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Alcune Regioni hanno impostato divieti sul riscaldamento con stufe o camini a legna che se non rispettati potrebbero valere una multa fino a 5 mila euro, ecco dove.

Se una volta venivano utilizzati come unici mezzi per scaldarsi e cucinare, ad oggi, diventano un’ottima alternativa per evitare il problema bollette. Questo, soprattutto dopo che Arera aggiornerà le tariffe di luce e gas.

Non è tutto oro quello che luccica, perché alcune regioni, potrebbero vietare l’uso di stufe e camini a biomassa per contrastare l’inquinamento atmosferico.

I divieti per stufe e camini a legna: Lombardia

In alcune regioni il divieto viene utilizzato proprio come contrasto all’inquinamento atmosferico. In Lombardia, ad esempio, viene vietata l’installazione di generatori di calore alimentati da biomassa legnosa con emissioni più alte di quelle consentite. In questa regione, una delle più severe, è inoltre necessario che tali metodi alternativi di riscaldamento abbiano almeno 4 stelle, mentre è vietato l’uso di generatori di calore domestici con stelle fino a 2.

Divieti per stufe e camini: Veneto ed Emilia-Romagna

Tra le regioni che applicano multe per l’accensione di stufe e camini ci sono anche Veneto ed Emilia Romagna.

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In Veneto, da dicembre 2017 non si possono installare generatori di calore con classe di prestazione sotto le 3 stelle.

Successivamente, dal 31 dicembre 2019, è entrato in vigore l’obbligo di installazione di quelli non inferiori a 4 stelle e il divieto di continuare ad usare quelli di classe inferiore alle 3 stelle.

Per quanto riguarda il territorio dell’Emilia-Romagna invece, attraverso una direttiva che ha validità dal 1° al 31 marzo di ogni anno, si vieta ai Comuni sotto i 300 metri di altitudine di usare generatori di calore a biomassa legnosa sotto certificazione a tre stelle.

Nel caso in cui avvenga un peggioramento dell’aria, questa misura scatta per tutti i Comuni di pianura con certificazione inferiore a 4 stelle. Non solo, ma c’è comunque l’obbligo di ridurre la temperatura di almeno 1 grado fino a massimo 19 gradi nelle case, uffici, luoghi di culto e attività commerciali. Fino a 17 gradi, invece, in quei luoghi che ospitano attività artigianali e industriali.

Le regole del Piemonte

Anche in Piemonte, dal 1° ottobre 2019, esiste il divieto di installare generatori di calore alimentati a biomassa legnose con potenza nominale sotto i 35 KW. Dallo stesso periodo, c’è anche il divieto nei comuni che appartengono alle zone “pianura”, “collina” e “agglomerato di Torino” di usare generatori di calore con potenza più bassa di 35 kW e classe inferiore alle tre stelle.

Le multe: a quanto potrebbero ammontare

Scaldarsi con stufe e camini come diretta alternativa al gas potrebbe essere molto costoso se non si rispettano le regole regionali. Ogni Regione, infatti, ha le sue multe in caso di infrazione. In Lombardia, ad esempio, esse vanno da un minimo di 500 euro ad un massimo di 5 mila euro.

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