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Il nostro ordinamento consente di sfruttare il periodo universitario attraverso il riscatto di laurea che prevede di riscattare i contributi dei corsi a fini pensionistici.

Nonostante questa possibilità esista da molti anni con costi particolarmente onerosi, nell’ultima legge di bilancio è stata introdotta una misura che consente ai laureati che non abbiano superato i 45 anni, di sfruttare il riscatto della laurea ad un costo molto inferiore, con un risparmio del 50%.

Il riscatto di laurea, cosa prevede:

In pratica, il riscatto di laurea prevede la possibilità di pagare una cifra che copre i costi contributivi degli anni in cui non si lavorava, ma si studiava all’università.

Questa possibilità può essere richiesta da tutti i contribuenti che hanno conseguito diplomi di laurea o titoli equiparati, ovvero diplomi universitari magistrali, triennali e quinquennali ( il vecchio ordinamento), dottorati di ricerca e diplomi di specializzazione.

Nel riscatto di laurea rientrano solo gli anni di studio di corso e non quelli fuori corso e, vale solo per i contribuenti che hanno iniziato e concluso il percorso di studi.

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Inoltre, esiste la possibilità di riscattare anche solo alcuni degli anni cui si ha diritto, se necessari per raggiungere un requisito contributivo.

I requisiti:

In tema di riscatto di laurea è necessario essere a conoscenza e rispettare determinati requisiti:

  • può essere richiesta da ogni tipo di lavoratore;
  • il titolo di studio dichiarato deve essere stato effettivamente conseguito;
  • la spesa da sostenere viene calcolata dall’inps e si fa gradualmente più onerosa con l’avanzare dell’età. Questo porta a velocizzare la procedura, rendendo più conveniente riscattare la laurea il prima possibile.

Riscatto di laurea ordinario:

Come detto, il riscatto di laurea è sempre a titolo oneroso e, per una laurea conseguita prima del 1995, per il calcolo del contributo occorre applicare un metodo in cui incidono sia l’età che i contributi già versati.

Infatti, solo in questo caso il costo varierà in base all’età, alla retribuzione percepita nel momento della presentazione, al sesso e l’anzianità contributiva.

Riscatto di laurea per gli inoccupati:

La possibilità del riscatto di laurea si apre anche a chi non è iscritto ad alcuna gestione previdenziale e quindi, non abbia mai versato i contributi.

In questo caso, il costo è fissato annualmente sulla base del minimo contributivo richiesto agli iscritti della Gestione separata moltiplicato per 33%.

Riscatto di laurea agevolato:

Il decreto Legge su reddito di cittadinanza e pensione ha previsto la possibilità di riscattare agli anni di università in forma agevolata, se conseguiti dopo il 1995.

Per la formula agevolata possono accedere tutti i lavoratori sia autonomi che professionisti senza limiti di età, purché in possesso di titolo di laurea.

Il riscatto di laurea agevolato prevede una quota fissa di 5240 euro per ogni anno di studio con un risparmio di oltre il 50%.

Modalità di versamento:

I costi possono essere versati in un’unica soluzione o a rate fino ad un massimo di 120 in 10 anni. Il pagamento può avvenire tramite MAV pagabile con bollettino postale o conto corrente bancario, oppure con trattenuta mensile in busta paga.

Da ricordare che il mancato pagamento dell’importo totale o della prima rata equivale ad una ufficiale rinuncia al riscatto di laurea, con al possibilità di riproporre nuovamente la domanda.

Le somme versate per il riscatto della laurea sono detraibili al 19% ai fini della dichiarazione dei redditi se sostenute dai genitori per i figli, altrimenti sono deducibili dalle imposte.

Procedure inps:

L’inps ha recentemente comunicato una nuova modalità di invio delle domande di riscatto a fini pensionistici .

Si tratta di un servizio online che consente di presentare le domande, visualizzare lo stato, simulare i costi e gli effetti dell’eventuale domanda sulla posizione contributiva.

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