Dopo l’annuncio di qualche mese fa, il reddito di libertà ora è pronto per essere erogato a tutte le donne in difficoltà e vittime di violenza.
Reddito di libertà, cos’è
La misura che prevede un contributo mensile pari a 400 euro per un periodo massimo di 1 anno, è stata pensata per aiutare le donne in difficoltà ad avere più autonomia e allontanarsi da situazioni pericolose.
Il fondo di libertà per le donne vittime di violenza, aiuta a favorire percorsi di emancipazione delle donne in situazioni di povertà o vulnerabilità attraverso l’indipendenza economica.
Inoltre, gli importi del reddito di libertà erogati dall’INPS sono esenti dall’IRPEF visto che sono erogati a titolo assistenziale da un ente pubblico.
Attivata la procedura di acquisizione delle domande, i beneficiari
In particolare, con il messaggio del 24 novembre l’Istituto spiega che la procedura di acquisizione delle domande del reddito di libertà è attiva e avverrà grazie agli operatori comunali disponibili all’interno del servizio online Prestazioni sociali.
Possono presentare la domanda tutte le donne vittime di violenza con o senza figli seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalla Regione e da servizi sociali dedicati.
Il contributo erogato è finalizzato a sostenere le spese per l’allontanamento, l’autonomia abitativa, personale e il percorso scolastico di eventuali figli.
Nel dettaglio, possono presentare la domanda per il reddito di libertà le seguenti categorie di donne:
- Le donne cittadine di Stato extracomunitario in possesso di regolare permesso di soggiorno;
- Tutte le donne residenti nel territorio italiano che siano cittadine comunitarie o italiane.
Come presentare la domanda
La domanda di accesso al contributo deve essere presentata all’Inps attraverso il proprio Comune di residenza. Per facilitare la procedura è stata attivata una piattaforma con tutti i Comuni italiani sui cui le interessate accedere utilizzando il nuovo modulo ed inviarlo mediante o direttamente un delegato o un rappresentante legale.
Alla domanda è necessario allegare la dichiarazione ufficiale rilasciata dal centro antiviolenza e deve contenere i dettagli del percorso di emancipazione seguito.
Se in possesso di tutti i requisiti, l’indennità sarà poi pagata mensilmente dall’Inps fino al raggiungimento degli obiettivi indicati dal centro antiviolenza. La somma verrà accreditata sul conto corrente intestato alla richiedente.