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Nel 2023, il reddito di cittadinanza sarà destinato agli occupabili per un massimo di 8 mesi: ecco cosa cambia.

Come ampiamente annunciato, ci saranno delle modifiche rispetto al Reddito di cittadinanza. In particolare, i soggetti considerati occupabili avranno diritto ad un massimo di 8 mensilità. Durante questo periodo, dovranno però frequentare dei corsi di formazione o riqualificazione professionale.

Il futuro del Reddito di cittadinanza

Quel che è certo è che l’intenzione del nuovo Governo sarà di togliere il sostegno già nel 2024 e sostituirlo con una nuova misura di competenza dei Comuni e rivolta esclusivamente ai soggetti fragili.

Infatti, il Reddito di cittadinanza verrà tolto a circa 300 mila persone secondo le stime del governo. A perdere la misura entro i prossimi 8 mesi, saranno solo i soggetti considerati occupabili, con l’esclusione di coloro che hanno nel loro nucleo familiare disabiliminori o persone a carico con almeno 60 anni di età.

Reddito di cittadinanza,  ecco cosa cambia per chi è considerato occupabile  

Di fatto, per il 2023 il governo Meloni ha deciso di rivedere la scadenza dei 18 mesi,  riducendola a 8 mesi per coloro che hanno un’età compresa tra i 18 e i 59 anni e sono abili al lavoro.

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Sono quindi,  esclusi da questa novità, continuando a godere del Reddito di cittadinanza fino alla scadenza naturale, gli occupabili che fanno parte di un nucleo familiare dove è presente almeno un componente con queste caratteristiche:

  • Minore;
  • Disabile;
  • Persona a carico con almeno 60 anni di età.

Chi invece, non ha una persona con queste caratteristiche nel nucleo familiare smetterà di percepire il Reddito di cittadinanza nel mese di agosto.

Rdc e i percorsi di formazione

Negli 8 mesi in cui il soggetto occupabile percepirà il reddito di cittadinanza, dovrà frequentare dei corsi, in modo tale da renderlo appetibile al mercato del lavoro.

Inoltre, si ricorda che questi non potranno assolutamente rifiutare. In caso contrario, infatti, il Reddito di cittadinanza verrà tolto immediatamente.

La stessa cosa vale qualora si rifiuti la prima offerta lavorativa congrua. Il ricollocamento dovrebbe essere favorito dall’introduzione di un nuovo sgravio contributivo totale, fino a un massimo di 6 mila euro, che riguarda sia giovani Under 36 che i percettori di Reddito di cittadinanza.

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