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Addio al vecchio Reddito di Cittadinanza. Il nuovo sussidio economico, che coinvolgerà circa 709mila nuclei familiari, non si chiamerà più Mia ma GIL, Garanzia per l’Inclusione. Sono inoltre previste due nuove misure per le politiche attive al lavoro, che si affiancheranno al GIL, ovvero la Prestazione di accompagnamento al lavoro (PAL) e la Garanzia per l’attivazione lavorativa (GAL). Il vecchio reddito di cittadinanza cambia e si fa in tre per sostenere le famiglie in difficoltà economica e favorire l’occupazione. Vediamo nel dettaglio come funzioneranno i nuovi sussidi che, a partire dal prossimo anni, rappresenteranno l’asse principale nell’ambito delle politiche attive per il lavoro.

Reddito di cittadinanza diventa GIL. I requisiti per accedere al nuovo sussidio

La Garanzia per l’Inclusione dovrebbe riguardare i nuclei famigliari svantaggiati e non interesserà quindi i singoli cittadini. I requisiti essenziali per poter fare richiesta del sussidio sono:

  • la presenza all’interno del nucleo famigliare di almeno un componente con disabilità, di un minore, di un soggetto con almeno 60 anni o con una patologia riconosciuta per cui percepisca l’assegno di invalidità civile, anche temporaneo.
  • Un ISEE congiunto non superiore ai 7.200 euro e non più di 9.360 euro, con una riduzione della platea di aspiranti beneficiari
  • un reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui, soglia da incrementare in base al numero di componenti della famiglia.
  • un valore del patrimonio immobiliare, in Italia e all’estero, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro, come definito ai fini ISEE;
  • un valore della casa di abitazione non superiore ai 150mila euro ai fini IMU.

Il sussidio erogato toccherà i 6mila euro l’anno, corrispondenti a 500 euro mensili. La Garanzia per l’Inclusione potrà essere integrata fino a 3.360 euro (pari a 280 euro al mese) quale contributo affitto. Complessivamente, il sostegno è erogato con cadenza mensile per un massimo di 18 mesi e, in caso di sospensione per un mese, ripartirà per ulteriori 12.

In arrivo anche PAL e GAL

Contestualmente alla GIL, con il decreto Lavoro è prevista l’introduzione di ulteriori due misure. La prima è la Prestazione di accompagnamento al lavoro (PAL), prevista a partire da settembre 2023 e fruibile fino alla fine dell’anno. I potenziali fruitori della PAL saranno i cosiddetti occupabili, percettori del Reddito di cittadinanza che, alla scadenza dei 7 mesi di fruizione del sussidio, hanno sottoscritto il Patto per il lavoro e sono stati inseriti in programmi di politica attiva del lavoro. Costoro, dovrebbero quindi continuare a ricevere un contributo economico, di importo tuttavia inferiore a quello percepito in precedenza.

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La seconda misura è la Garanzia per l’attivazione lavorativa (GAL). La platea di destinatari dovrebbe essere quella ci coloro che appartengono a nuclei familiari privi dei requisiti per richiedere la Garanzia per l’Inclusione. A questo sussidio, potrebbe quindi accedere i cittadini di età compresa tra i 18 e i 59 anni e il cui valore ISEE non superi i 6.000 euro.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è attualmente al lavoro per mettere a punto i tre strumenti che andranno a sostituire il vecchio Reddito di Cittadinanza. Nelle prossime settimane, il Decreto Legge contenente il nuovo pacchetto welfare, dovrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri.

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