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Con il via libera al Decreto Sostegni bis da 40 miliardi, il Governo introduce supporto alla ripresa economica del Paese.

Una parte del pacchetto di norme e delle risorse sono destinate al diretto sostegno dei lavoratori: dal blocco dei licenziamenti al Cig fino al contratto di ricollocazione, le novità potrebbero interessare in molti.

Contratti di espansione

Per far fronte alla crisi che il mercato del lavoro sta attraversando, è stato previsto il rafforzamento di uno strumento già precedentemente testato, ovvero il contratto di espansione.

In questo caso, l’accordo tra Governo ed azienda sulla ristrutturazione del personale può essere richiesto anche da aziende con un minimo di 100 dipendenti, rispetto alla soglia dei 150 fissata in precedenza.

Questo tipo di contratto garantisce anche uno scivolo pensionistico di 60 mesi per i dipendenti ormai prossimi alla pensione, facilitando l’inserimento dei più giovani.

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A questo tipo di contratto, si aggiunge uno sgravio contributivo per il commercio ed il turismo, settori che hanno pagato di più per i mesi di chiusura.

Blocco licenziamenti

Tra le misure ha trovato spazio anche la norma anti-licenziamenti voluta dal Ministro del Lavoro, Orlando con il quale viene prorogato il blocco fino al 28 agosto per le aziende che chiedono la Cassa Covid.

Si parla quindi di 60 giorni in più per le aziende che chiedono di poter utilizzare la cassa Covid fino al 30 giugno.

Nello stesso pacchetto invece, per le aziende che dal 1 luglio utilizzano la cassa ordinaria non dovranno pagare le condizionali, a condizione che non licenzino dipendenti.

Contratto di solidarietà

Inoltre, per le aziende che a giugno avranno lo sblocco del licenziamento, con un calo del fatturato del 50%, ci sarà la possibilità di stipulare un contratto di solidarietà che porti la retribuzione del dipendente al 70%.

In questo caso, l’accordo punta a mantenere i livelli occupazionali. Il decreto infatti, prevede la riduzione media dell’orario di lavoro dell’80% e la riduzione massimo del 90%.

Contratto di rioccupazione

Un altro strumento inserito è il contratto di rioccupazione post pandemia caratterizzato dalla decontribuzione , che secondo il Governo, dovrebbe rendere più conveniente assumere a tempo indeterminato.

Il contratto sarà però legato ad un periodo di inserimento di 6 mesi e ad una formazione durante il quale, il datore godrà di un esonero contributivo del 100%.

Se alla fine del periodo di prova, il lavoratore non sarà confermato gli sgravi dovranno essere interamente restituiti. Inoltre, gli sgravi di questa soluzione saranno cumulabili con altri interventi a disposizione delle aziende.

Altri bonus lavoratori e Naspi

Alcune categorie di lavoratori come quelli del turismo, gli stagionali, degli stabilimenti termali e per i lavoratori dello spettacolo, sarà prevista un’indennità da 1600 euro una tantum.

Inoltre, fino al 31 dicembre 2021 non si applicherà la riduzione del 3% dell’importo Naspi spettante per ogni mese che scatta a partire dal quarto mese di fruizione.

Di conseguenza, dal 1 gennaio 2022, l’importo della prestazione sarà calcolato applicando le riduzione corrispondenti ai mesi di sospensione trascorsi

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