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Le buste paga dei dipendenti sia privati che pubblici potrebbe cambiare a partire da gennaio 2022.

Il cambiamento potrebbe essere dettato dalla riforma fiscale ancora da approvare che potrebbe portare un taglio delle tasse.

Il capitolo fiscale nella legge di Bilancio

Anche se non approvata, la parte fiscale all’interno della legge di bilancio peserebbe circa 8 miliardi di euro.

Gran parte delle cifra sarà poi destinata al taglio del cuneo fiscale, ovvero la differenza tra quello che realmente percepisce il dipendente e quello che viene pagato dai datori di lavoro.

Quindi, tutto dipenderà da quanto verrà inserito nella manovra economica, anche se sembra sempre più probabile che si agirà sui “ trattamenti integrativi” , inseriti nelle buste paghe di chi oggi percepisce un reddito fino a 40 mila euro.

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Con questa manovra, l’obiettivo del Governo sarà quello di allargare il più possibile la platea dei beneficiari, favorendo in particolare i ceti medi sui cui attualmente pesa un’aliquota pari al 38%.

Come potrebbe cambiare la busta paga a partire dal 2022

L’ipotesi di un possibile aumento dello stipendio netto in busta paga è dettato dalla possibilità sempre più concreta di un risparmio sulle tasse.

Questo porterà ad un aumento delle stipendio netto e non lordo, ovvero quanto effettivamente percepito dal dipendente.

Per il 2022 potrebbero esserci due possibilità: Replicare quanto fatto la scorsa estate, attuando un nuovo taglio del cuneo fiscale che ha portato l’allora bonus Renzi da 80 fino a 100 euro. La seconda ipotesi, probabilmente più strutturale prevede invece una vera rivoluzione delle aliquote irpef.

Ipotesi 1: taglio del cuneo fiscale

Nel momento in cui il Governo decida di intraprendere la strada del taglio del cuneo fiscale, la busta paga nel 2022 aumenterebbe il suo valore grazie ad un bonus più alto pari a 120 euro mensili per i redditi fino a 28 mila euro, scendendo in proporzione con il salire del reddito. Il limite per questa agevolazione potrebbe essere allargando fino ai redditi di 55 mila euro.

Ipotesi 2: taglio Irpef

In questo caso il governo andrebbe a tagliare direttamente l’aliquota Irpef, portando un cambiamento più strutturale visto che in questo caso ci sarebbero effetti positivi estesi a tutti i redditi.

L’ipotesi più probabile è quella che prevede un taglio dell’aliquota per i redditi tra 28001,05 euro e i 55 mila euro. Per questi redditi, potrebbe essere previsto un taglio irpef del 2%, passando dall’attuale 38% fino al 36%.

Secondo le stime, per i redditi sopra i 28 mila euro il risparmio arriverebbe a 440 euro annuali, mentre per i redditi sopra il limite di 55 mila euro il vantaggio fiscale toccherebbe i 540 euro annuali

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