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Bonus facciate, stop alla detrazione del 60%: rimangono pochi mesi per utilizzarlo. Cosa cambia dal 2023

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Tra pochi mesi, è prevista la scadenza del bonus facciate e probabilmente sarà un addio anche nel 2023.

A partire dal 2023, l’agevolazione che permetteva una detrazione del 60% per la riqualificazione degli edifici (Bonus facciate) potrebbe non esistere più. Tra qualche mese infatti, è prevista la scadenza e senza una proroga dal 2023 sarà necessario fare affidamento ad altri bonus, come l’ecobonus e il bonus ristrutturazioni.

Bonus facciate, tempo fino al 31 dicembre: i dettagli

Se il bonus facciate ha rischiato di sparire alla fine del 2021, ritrovandosi nella legge di bilancio con una riduzione dell’incentivo dal 90% al 60%, ora le cose potrebbero cambiare davvero.

In molti attendono eventuali proroghe visto le l’agevolazione scade il prossimo 31 dicembre 2022, ma la realtà potrebbe essere diversa. Mancano ancora pochi mesi per poter sfruttare l’agevolazione per i lavori di rifacimento delle facciate esterni degli edifici esistenti di qualsiasi categoria catastale, compresi strumentali. L’importante è che siano posizionati nelle zona A e B.

Bonus facciate, le zone interessate dall’agevolazione

Come detto sopra, il bonus è utilizzabile per gli edifici che si trovino nelle zone A e B, ovvero:

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I lavori ammessi per il bonus facciate

Di seguito l’elenco degli lavori ammissibili, finalizzati al restauro e il recupero della facciata esterna come lavori:

Altre spese detraibili

Tra le altre spese che possono rientrare nel bonus e quindi detraibili, anche tutta la categoria di spese riconducibili al decoro urbano ovvero

Non solo, ma sono essere portate in detrazione anche le spese collegate agli interventi che beneficiano del Bonus facciate, quindi tutte quelle spese a margine dei lavori di muratura ovvero:

I lavori esclusi dal Bonus facciate

Infine, l’agevolazione del bonus facciate, non è utilizzabile per gli interventi effettuati sulle facciate interne dell’edificio, se non visibili dalla strada o da suolo ad uso pubblico. In questa categoria rientrano cortili e giardini interni.

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