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Bonus barriere architettoniche: tutte le detrazioni previste

bonus barriere architettoniche
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Il bonus barriere architettoniche è l’agevolazione prevista per la realizzazione di interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione di ostacoli e barriere in edifici già esistenti. La misura è volta ad incentivare quei lavori che possano agevolare la mobilità delle persone che si trovano in una condizione di particolare disabilità. Per il bonus, valido per tutto il 2023 e fino al 31 dicembre 2025, sono previsti dei limiti di spesa. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e come fruirne.

Chi può beneficiarne e in che modo

La Legge di Bilancio 2022 ha introdotto questa agevolazione, a beneficio di privati e pubblici. Nel dettaglio, possono fruirne:

Il bonus è fruibile sotto forma di detrazione d’imposta in sede di dichiarazione dei redditi, in tre differenti modalità:

L’agevolazione al 75% sulle spese sostenute e documentate, si può applicare per interventi su edifici già esistenti, di qualsiasi categoria catastale, ma non può essere richiesto per le nuove costruzioni e gli edifici ristrutturati mediante demolizione e ricostruzione. Fruibile in cinque quote annuali, i massimali di spesa variano in base alla tipologia di fabbricato come specificato:

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Qualora i lavori di eliminazione delle barriere architettoniche siano effettuati in un condominio, è necessario l’approvazione dell’intervento mediante delibera da parte dell’assemblea condominiale. Per il nulla osta ai lavori, è richiesto il voto favorevole della maggioranza dei partecipanti all’assemblea, che rappresentano 1/3 del valore millesimale dell’edificio.

Bonus barriere architettoniche, quali sono le spese ammissibili

Gli interventi ammessi al bonus barriere architettoniche sono:

Per ciascuna spesa sostenuta, è possibile beneficiare di una sola agevolazione. Si sottolinea inoltre che, a seguito dell’approvazione e dell’entrata in vigore del decreto legge 16 febbraio 2023, è stata eliminata la possibilità di optare per la cessione del credito o per lo sconto in fattura, fatte salve le eccezioni specificate nello stesso decreto.

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