Con l’approvazione del Documento di Economia e finanza arriva anche l’aumento degli importi delle pensioni di invalidità.
L’obiettivo è quello di adeguarsi alle indicazioni fornite dalla Corte Costituzionale, secondo cui l’attuale assegno mensile percepito dagli invalidi risulta inadeguato.
Pensioni di invalidità, una legge per gli aumenti: cosa cambia
Ad inizio aprile era già stato annunciato che tra i vari provvedimenti collegati al Def, ci sarebbe stato anche quello per un adeguamento delle pensioni di invalidità. È quindi ufficialmente in arrivo un nuovo aumento per questa categoria di pensioni
Il primo aumento è partito da novembre 2020 che ha visto incrementare l’assegno mensile da 286.81 euro a 651.51 per 13 mensilità. Questo nuovo tipo di trattamento è stato esteso a tutti gli invalidi al 100% dai 18 ai 60 anni.
Di conseguenza, l’incremento delle pensioni agli invalidi totali sarà riconosciuto d’ufficio, senza la necessità di fare particolari domande o richieste.
Gli importi e i limiti di reddito
L’aumento si rivolge quindi, a tutti quei soggetti per i quali la Corte Costituzionale ha ritenuto inadeguata per soddisfare le necessità giornaliere la pensione fino ad ora percepita.
Ai fini dell’aumento, è però necessario rispondere a determinati requisiti di reddito:
- 8.583,51 per un pensionato solo;
- Per un pensionato coniugato il limite di reddito sale a 14.662,96 euro.
Per il 2022, l’importo della maggiorazione previsto è di 368.58 euro, mentre la rivalutazione di inizio anno sull’importo della pensione è di 291,69 euro.