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Transizione 4.0, rafforzato il credito di imposta per formazione e software: poche le aziende interessate

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Nonostante le numerose possibilità messe in campo dal Governo per spingere verso l’innovazione le aziende italiane, sono in poche quelle che realmente ci pensano.

Decreto aiuti

Il Decreto aiuti, energia e investimenti varato dal Governo, detta le nuove misure in materia di politiche energetiche nazionali, crisi ucraina, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti e politiche sociali.

Tra le novità per le imprese, anche il rafforzamento dei crediti d’imposta attualmente vigenti, finalizzati a sostenere le imprese nel processo di trasformazione tecnologica e digitale, consolidando quindi le competenze nelle tecnologie abilitanti per la transizione 4.0.

Rafforzamento incentivi 4.0

Il testo del Decreto, infatti, prevede due misure relative al settore 4.0 e inerenti al credito d’imposta messo a disposizione delle aziende per favorire gli investimenti e la formazione. Precisamente, viene stabilito quanto segue:

La situazione delle imprese italiane

Nonostante gli aiuti, messi in campo dal Governo,  le imprese italiane sembrano non allineate con il periodo d’innovazione.

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Secondo un indagine di Unioncamere, solo una impresa su 3 è pronta a cogliere le opportunità delle nuove risorse espressamente dedicate al sistema produttivo.

Come ad esempio transizione 4.0 ed economia circolare. Solo il 16%, infatti, si è già attivato per aderire ai progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza,  mentre un altro 13% ha in programma di farlo.

Numeri molto più alti (70%) se si parla di aziende ancora ferme e senza interesse nelle molteplici occasioni di sviluppo a disposizione.

Addirittura, l’80% delle imprese di minori dimensioni, non ha nemmeno in programma di avvalersi di queste risorse, contro il 50% delle aziende medio grandi.

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