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Per favorire la transizione ecologica e digitale, il PNRR mette a disposizione cospicue risorse. Ecco tutti i dettagli.

PNRR: risorse di venture capital da due fondi

Per stimolare lo sviluppo e la crescita dell’economia del nostro Paese, tramite investimenti di venture capital sia diretti che indiretti, il PNRR (Piaano Nazionale di Ripresa e Resilienza) mette a disposizione 550 milioni in totale destinati a start up, ma anche piccole e medie imprese che presenteranno progetti su transizione ecologica e digitale. I due fondi in questione sono il Green Transition Fund ed il Digital Transition Fund, che avranno rispettivamente 250 milioni di euro e 300 milioni in dotazione. Per investimenti diretti, il PNRR fa sapere nell’apposita Guida Operativa che si intendono quelli che hanno per oggetto strumenti di equity, quasi-equity, debito e quasi-debito di imprese target.

Digital Transition Fund, di che si tratta?

Il primo fondo fa riferimento al finanziamento di start up, per favorire la transizione digitale di piccole e medie imprese che presenteranno progetti che riguardano, nel dettaglio, assistenza sanitaria, cloud, intelligenza artificiale, industria 4.0, cybersicurezza e molto altro ancora. Il fondo in questione è stato istituito nel giugno 2022, grazie ad un accordo tra il MISE e CDP Venture Capital SGR spa.

Green Transition Fund, che cos’è?

L’altro fondo si riferisce al settore, appunto, della transizione ecologica, nell’ambito di investimenti volti a stimolare la crescita dell’ecosistema innovativo italiano. Si rivolge agli ambiti di mobilità, di efficienza energetica, ma anche di stoccaggio di energia, dello smaltimento dei rifiuti e del settore delle energie rinnovabili.

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Dettagli sulla destinazione delle risorse secondo il PNRR

Ma come funzionerà tutto questo? L’ente che si occupa della gestione potrà selezionare le proposte di investimento che riterrà più opportune. Il 40% delle risorse saranno destinate agli investimenti sia diretti che indiretti da realizzare nelle Regioni del Sud Italia. 

Il PNRR inoltre, attraverso l’invito a presentare le richieste per i soggetti dotati dei requisiti, fa sapere che vi sono delle aziende che saranno escluse dai progetti. Tra queste, coloro che si occupano di estrazione di petrolio, gas naturale, carbone, minerali metalliferi, trattamento di combustibili nucleari, fabbricazione di coke, trattamento e smaltimento di rifiuti sia pericolosi che non pericolosi. 

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