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Anche per il 2023 sono previsti alcuni bonus e agevolazioni dedicati alle partite iva.

La maggior parte delle agevolazioni per i liberi professionisti viene riconosciuta come Bonus partita Iva che sono suddivisi in due categorie.

  • Misure riservate a tutti i soggetti in difficoltà finanziarie e quindi, agevolazioni a sostegno del reddito.
  • Contributi a fondo perduto a supporto dell’attività di impresa.

Le misure a sostegno del reddito per le partite Iva: l’Iscro

Tra i bonus partita Iva destinati a sostenere il reddito dei lavoratori autonomi e i liberi professionisti c’è l’Iscro.

Si tratta di un’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa. E poi il reddito di cittadinanza.

L’Iscro, non è altro che una sorta di indennità di disoccupazione riservata ai lavoratori con partita Iva, istituita dalla Legge di Bilancio del 2021.

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Possono accedere alla Iscro  tutti i titolari di partita Iva ed i collaboratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, che abbiano registrato una perdita del fatturato pari al 50% rispetto alla media degli ultimi tre anni. Il fatturato però non deve superare gli 8.972,04 euro. Di seguito i requisiti per accedere a Iscro:

  • Essere in possesso della Partita Iva almeno da quattro anni;
  • Non percepire NaspiDis-Coll o il reddito di cittadinanza;
  • avere dichiarato un reddito inferiore a 8,972 euro l’anno precedente rispetto alla presentazione della domanda;
  • Essere in regola con i versamenti obbligatori dei contributi

Di fatto, si stratta di erogazione straordinaria per sei mesi, che viene riconosciuta dal primo giorno del mese successivo rispetto alla data di presentazione della domanda. Un contributo mensile pari al 25% dell’ultimo reddito da lavoro autonomo dichiarato. L’Inps ha previsto, comunque vada, una soglia minima ed una massima: l’assegno non può essere inferiore a 254,75 euro e non può superare gli 815,20 euro al mese.

La domanda deve essere presentata direttamente all’Inps entro e non oltre il 31 ottobre 2023.

Le misure a sostegno del reddito per le partite Iva: il reddito di cittadinanza

Oltre alle persone fisiche anche i titolari di partita iva possono accedere al reddito di cittadinanza. Infatti, la misura costituisce di fatto un’integrazione al reddito famigliare e quindi può essere compatibile anche al lavoro svolto in maniera autonoma.

Chiaramente, è possibile richiederlo solo se ci si trova in un periodo economicamente difficile.  Per questo è necessario possedere alcuni requisiti:

  • Il soggetto interessato deve essere in possesso della cittadinanza italiana, europea o di un permesso di soggiorno di lungo periodo in Europa;
  • Avere l’Isee inferiore a 9,360 euro;
  • Deve essere residente in Italia da almeno dieci anni;
  • I beni mobili posseduti non devono avere un valore superiore a 6.000 euro;
  • Inoltre, le proprietà immobiliari non devono essere superiori a 30.000 euro, ad  esclusione della prima casa;
  • Il reddito familiare non deve superare i 6.000 euro annui, che possono salire a 9.360 euro annui per chi vive in affitto;
  • I contribuenti dell’intero nucleo familiare devono possedere dei veicoli al di sotto dei 1.600 cc di cilindrata.
  • I titolari di partita Iva hanno l’obbligo di dimostrare svolgendo la loro attività il reddito deve comunque essere inferiore a 6.000 euro e l’Isee risulti essere inferiore a 9.360 euro.

Contributi a fondo perduto disponibili per i titolari di partita Iva

Per incentivare e sostenere l’attività dei titolari di partita Iva, il Governo ha inserito una serie di contributi a favore delle microimprese e delle piccole imprese.

L’obiettivo, quindi, è quello di sostenere la liquidità iniziale per avviare o migliorare l’attività.

  • ON – Oltre Nuove imprese a tasso zero

Incentivo messo a disposizione da Invitalia e destinato alle micro e piccole imprese. L’agevolazione è indirizzata soprattutto ai giovani tra i 18 ed i 35 anni e alle donne, indipendentemente dalla loro età.

La misura prevede un mix tra finanziamenti a tasso zero e contributi a fondo perduto, che possono essere richiesti per investimenti fino a tre milioni di euro.

  • Cultura Crea 2.0

Anche questa iniziativa è stata promossa da Invitalia. L’agevolazione che mette al centro la cultura, ha lo scopo di incentivare la nascita e la crescita delle iniziative nel settore dell’industria culturale ricreativa e turistica. L’iniziativa, però, opera esclusivamente in alcune regioni: BasilicataCalabriaCampaniaPuglia e Sicilia.

Anche in questo caso è previsto un finanziamento agevolato ed un contributo a fondo perduto. Cultura Crea 2.0 prevede, inoltre, delle premialità aggiuntive per le imprese che sono costituite da donne e giovani e che presentino un alto rating di legalità.

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