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Per fronteggiare le conseguenze del covid sul tessuto del Paese e riuscire a trovare soluzioni alle crisi aziendali attraverso nuovi processi di ristrutturazione, il Ministero dello Sviluppo Economico ha avviato un fondo con una dotazione di 300 milioni di euro per la salvaguardia delle imprese e dei lavoratori.
Nato inizialmente per le sole imprese titolari di marchi storici, il nuovo strumento governativo è stato ora esteso ad una platea di aziende molto più ampia.
Le domande di accesso al fondo di salvaguardia imprese, potranno essere presentate a partire dal 2 febbraio 2021 allo sportello online di Invitalia.
Le aziende candidate dovranno proporre un piano di ristrutturazione che grazie al capitale saranno in grado di garantire continuità all’azienda, salvaguardando l’occupazione.
La gestione dell’intera misura è affidata ad Invitalia che effettuando un ingresso nel capitale di rischio chiede alle imprese di un contributo proprio almeno pari al 25% per le pmi, 40% per le medie imprese e di 50% per le grandi imprese.
La durata della partecipazione sarà di 5 anni con condizioni per l’uscita già definite nell’operazione di investimento. Per ora, l’unico limite fissato è la quota dell’intervento complessivo per ogni singola operazione che non potrà superare i 10 milioni di euro.
Tra gli altri requisiti per poter accedere al fondo, le aziende devono aver avviato un confronto iniziale con presso la struttura per la crisi del Mise, soddisfacendo almeno una delle seguenti condizioni: essere società di capitali con un numero di dipendenti superiore a 250, di ogni categoria, essere titolare di marchi storici ad interesse nazionale, detenere rapporti di rilevanza strategica nell’interesse della nazione.
A questi requisiti si aggiunge il divieto di delocalizzazione per almeno 5 anni e nel caso delle grandi aziende, ogni intervento dovrà essere autorizzato dalla Commissione UE, mentre per le Piccole medio imprese vale un’autorizzazione unica.
Un fondo strategico che nasce nell’abito delle misure previste dai provvedimenti per il rilancio dell’economia dopo l’emergenza covid cercando di prevenire gli effetti che potrebbero battersi sulle imprese a partire già nel 2021.

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